Angelica: “Tengo molto alla dimensione live”

Angelica, al secolo Angelica Schiatti, è una cantautrice originaria di Monza che si è fatta conoscere al grande pubblico come leader dei Santa Margaret. Amante dei colori pastello, dei suoni leggeri e della pellicola vintage che applicherebbe volentieri anche alla retina dei suoi occhi, Angelica è pronta a capitalizzare l'esperienza di questi ultimi due anni in un'avventura solista.

Beviamoci” (Carosello Records) è il nuovo video di Angelica, scritto dalla stessa artista, prodotto, registrato e mixato da Antonio “Cooper” Cupertino presso il San Pedro Studio di Milano e masterizzato da Giovanni Versari. Il brano è stato suonato oltre che da Angelica e Cooper da Massimo Martellotta e Fabio Rondanini dei Calibro 35, Ivo Barbieri della band di Ghemon e Daniel Plentz dei Selton.

Angelica si esibirà in un tour nei club per presentare il suo nuovo album “Quando Finisce La Festa” uscito lo scorso 8 marzo. Le prossime date:

  • 14.05 – Largo Venue – Roma / Opening act for MILES KANE
  • 15.05 – Santeria Social Club – Milano / Opening act for MILES KANE
  • 17.05 – New Age – Roncade (TV) / Opening act for MILES KANE
  • 18.05 – Vox Club – Nonantola (MO) / Opening act for MILES KANE

Come nasce “Beviamoci”?
Nasce da un momento leggero, comune. Dall’incontro con una persona che non vedi da tanto tempo e nella tua testa ti fai una certa immagine, poi però quando sei di fronte al caffè ti rendi conto che nel periodo in cui non vi siete visti non è successo assolutamente niente.

Nel disco “Quando finisce la festa” quali differenze ci sono a livello di testi rispetto al passato?
La scrittura è un concetto fine a se stesso. Nei testi del disco c’è un’ossessione positiva, cercare di trovare il lato positivo in qualcosa che finisce, ogni volta che succede, ogni volta che la vita cambia. La festa può essere una relazione, un periodo della vita, la scuola. Nel momento in cui non ti ritrovi niente tra le mani, invece di essere negativo, sei positivo.

E per quanto riguarda le sonorità?
Il disco ha anime diverse, dalla vibe retroromantica fino alle chitarre anni Settanta.

Come vedi la figura della donna nella discografia?
Tra un anno saprò risponderti meglio. Vedo una grande difficoltà e non capisco il perché. Ci sono davvero tante ragazze brave, talentuose. Ogni donna, in qualsiasi campo, sa che c’è sempre bisogno di uno sforzo in più.

C’è qualcosa che ti manca del tuo passato con una band?
Essere in gruppo mi ha aiutato molto ad arricchirmi, ora invece qui è tutto farina del mio sacco, sia per la produzione delle canzoni, sia a livello emotivo.

Prossimi live?
Ci saranno alcuni concerti nel corso dell’estate, organizzati da BPM concerti come booking, poi in autunno ci sarà il club tour vero e proprio. La dimensione live è quella a cui tengo di più.