Keep Talking: “La classica, il jazz e la contemporanea possono stimolare un pubblico che non ha idea di cosa si stia parlando”

Keep Talking: "La classica, il jazz e la contemporanea possono stimolare un pubblico che non ha idea di cosa si stia parlando", ecco tutto quello che c'è da sapere!

A partire dal 30 settembre andrà in onda sul canale YouTube di Promu – All For Music Keep Talking, che gli ideatori definiscono come “il primo programma in Italia che si pone come obiettivo quello di raccontare in maniera approfondita, ma allo stesso tempo non settoriale, la musica classica, jazz e contemporanea sul web, terreno perlopiù inesplorato da questi generi”.

La prima stagione di Keep Talking conterrà 5 puntate, nelle quali gli ospiti verranno invitati a fare un concerto di circa 20 minuti, introdotto da un talk nel quale affronteranno diverse tematiche relative alla scena e al mercato musicale di riferimento, ai mezzi di comunicazione e distribuzione della musica e al rapporto tra artista e pubblico.

Come nasce l’idea di Keep Talking?

Keep Talking nasce dalla necessità di creare un palinsesto per la musica classica, jazz e contemporanea alternativo alle solite testate giornalistiche, dove si affrontano questi generi in una maniera molto settoriale e quindi accessibile solo a pochi appassionati o addetti ai lavori. La nostra scommessa è quella di riuscire ad ampliare il pubblico, innovando i canali e i metodi di comunicazione di questi generi, in quanto crediamo, in base alle nostre esperienze professionali, che la classica, il jazz e la contemporanea siano musiche che possono stimolare soprattutto un pubblico che non ha idea di cosa si stia parlando.

Cosa dobbiamo aspettarci da queste prime 5 puntate?

Ogni puntata sarà composta da una performance live e da un talk introduttivo. Per la performance live abbiamo studiato una tecnica di registrazione che darà al pubblico a casa un’esperienza di ascolto “totale”, in quanto siamo andati a risaltare la spazializzazione, la dinamica e il “colore” del sound di ogni gruppo musicale, tentando di avvicinarci il più possibile all’esperienza del concerto dal vivo. Il talk sarà una chiacchierata molto informale su diversi temi inerenti al mercato e alla scena musicale di riferimento.

State già pensando ad una seconda stagione?

Si. Sarà importante vedere come andrà questa prima stagione per affinare quella che sarà la seconda…però la struttura già è pronta!

Non intendete diventare youtuber, ma come mai avete scelto Youtube come piattaforma per presentare questo progetto al pubblico?

Abbiamo scelto YouTube perché volevamo una piattaforma che potenzialmente arrivasse a tutti e poi perché ci siamo ispirati a programmi e podcast che sono nati proprio per YouTube…poi YouTube è una risorsa enorme, se solo venisse utilizzata meglio potrebbe diventare un contenitore di importanti approfondimenti culturali e di intrattenimento.

Come vedete il futuro della musica dal vivo in Italia?

Domanda da 1 milioni di dollari. Per tornare ad un concerto con la spensieratezza e la normalità di prima molto probabilmente bisognerà aspettare il vaccino. Questo è un problema soprattutto per le grosse produzioni (stadi, palazzetti ecc). Noi che siamo più piccolini e che quindi facciamo eventi da 500 fino alle 1.500 persone, già da questa estate siamo ripartiti pian piano ed è stato un miracolo per come si stava mettendo. Ciò che è sicuro è che lo Stato deve dare un importante contributo al rilancio della musica dal vivo e qualche timido tentativo sta incominciando a farlo.

Un consiglio che volete dare ai più giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale?

Siate curiosi, studiate, andate a fondo, provate, sbagliate, riprovate, risbagliate, finché non riuscite.